LUNEDI' 21 NOVEMBRE 2016 h. 21.00
Il sapere teosofico: H. P. Blavatsky:
"LA CHIAVE DELLA TEOSOFIA"
2° incontro
a cura del Gruppo "R. Hack" di Firenze
Il 17 novembre 2016 è ricorso il 141° anniversario della fondazione della Società Teosofica e l’occasione è propizia per una riflessione che leghi la storia ai valori ed al lavoro della S.T. nel tempo.
La presenza dei Maestri è stata fondamentale e decisiva e, quando si parla dei Maestri, non si fa riferimento a qualcosa di mitico o di cerebrale, ma a qualcosa di straordinariamente concreto. I pionieri della S.T. (si pensi ad H.P.B. e al Col. Olcott in particolare) avevano con i Mahatma un rapporto diretto e reale, di cui ci è rimasta una traccia importante: le loro lettere, a partire da quelle raccolte nell’opera “Le Lettere dei Mahatma a A.P. Sinnett”, i cui originali sono custoditi presso il British Museum e sono consultabili dagli studiosi. Anche chi scrive ha avuto modo di tenerle fra le mani, assieme ad alcuni amici italiani, sotto gli occhi attenti di una bibliotecaria, in un’occasione mai dimenticata e favorita dall’allora Segretario Generale della S.T. inglese dr. Hugh Gray. I Maestri dunque non come mito o contatto telepatico (saranno state o sono tutte in contatto con loro le persone – anche assai note – che hanno detto di dialogare “mentalmente” con loro?), ma come fonte di saggezza e di stimolo alla vita spirituale. Nell’ambito di un percorso di studi teosofici e di crescita interiore lo studio delle Lettere dei Mahatma consente di comprendere in profondità il significato di Unità della Vita e di Fratellanza Universale senza distinzioni. È dai Mahatma che H.P.B. ha tratto forza e contenuti per il suo messaggio. La lettura di queste dovrebbe auspicabilmente precedere quella del “La Dottrina Segreta”, di cui esse costituiscono una “bussola” incontrovertibile.
Imprinting originario dei Maestri e lavoro iniziale dei pionieri trovano nei Tre Scopi della S.T. la loro puntuale declinazione, un faro luminoso che può illuminare la via per la comprensione delle leggi universali che caratterizzano il conosciuto e il non conosciuto e che costituiscono quel patrimonio di eterna saggezza che, solo, può condurre l’essere umano a una presa di coscienza nella nota di un amore compassionevole in grado di far comprendere che la realtà non è solo quella costituta da ciò che i sensi percepiscono e che il pensiero separativo porta al trionfo del piccolo io, prima e vera fonte del dolore.
Sono dunque gli Scopi della S.T. che possono rendere sicuro il cammino dei teosofi e collegarli direttamente alla Teosofia. La Fratellanza, in primis, che si esprime anche nell’armonia dei lavori dei Gruppi e dei Centri; nel calore umano che riusciamo a dare alle Sorelle ed ai Fratelli; nella capacità di accogliere i nuovi venuti; nell’intensità e costanza della partecipazione alle attività, anche nazionali. Il secondo Scopo, lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze, ci introduce al nostro metodo di ricerca, mai settario e sempre basato sul binomio “osservazione e condivisione”. Osservazione attenta e non contaminata da pregiudizi; condivisione perché è nel processo della relazione che la nostra coscienza amplia, di fatto, i propri confini e si apre alla realtà riflessa nel Terzo Scopo della S.T.: lo sviluppo delle facoltà latenti nell’uomo. Queste sono le facoltà spirituali, capaci non solo di condurci oltre le percezioni dei sensi, ma anche di portarci oltre le illusioni del mondo emotivo-astrale e di quello della mente concreta, sempre condizionata da pregiudizi, dogmi e ideologie e incapace di aprirsi alla dimensione della bontà, che è Servizio.
Se qualcuno ci chiedesse quale caratteristica distingua la S.T. dalle altre organizzazioni potremmo rispondere: la libertà di ricerca. È questo valore, unito agli Scopi della S.T., che contribuisce a rendere quest’ultima la Casa dei Maestri, una casa che è anche dentro ciascuno di noi, quando un cuore e una mente in equilibrio aprono la strada all’intuizione e alla comprensione del Reale.
Ma la Casa dei Maestri sono anche Adyar e tutte le sedi teosofiche presenti nel mondo. La cura e l’attenzione da dar loro su tutti i piani – compreso quello fisico – unitamente allo spirito di una serena libertà maieutica, possono essere la miglior testimonianza della bontà del lavoro teosofico.
Antonio Girardi
Società Teosofica Italiana
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